1. Mangiare le carni toscane (probabilmente le piú buone in Italia)
In primis la razza Chianina, la carne scelta per la famosa bistecca alla fiorentina, nasce e cresce prevalentemente in Valdichiana. Questi bovini sono completamente bianchi, di grandi dimensioni e vengono allevati appositamente per la riproduzione e la produzione di carne. Qui in Valdichiana sono tante le macellerie che propongono tagli pregiati ed i ristoranti che sanno cucinare la bistecca fiorentina alla perfezione.
Un’altra tipicitá é la carne di cinta senese, una razza di maiale selvatico che vive prevalentemente all’aperto. La sua carne è piuttosto grassa e molto saporita, la si può apprezzare nella forma dei diversi salumi che vengono prodotti.
2. Degustare il pecorino di Pienza con le pere oppure con il miele
La zona di produzione del famoso pecorino è la Val d’Orcia, qui si possono avvistare gruppi di pecore che pascolano tra le colline baciate dal sole. Questo tradizionale formaggio ha secoli di storia: sembra che già gli etruschi avessero il pecorino. Oggi chi si occupa della produzione sono prevalentemente famiglie sarde, che sono intervenute con la loro esperienza, qualche anno fa, quando i contadini toscani lasciavano la terra.
Ci sono diversi modi per degustare il pecorino, molti lo propongono semplicemente con il miele, altri aggiungono una confettura di fichi, le noci etc. Il classico abbinamento resta quello con le pere o confettura di pere.
3. Visitare una cantina
E qui, con le nostre DOCG e DOC abbiamo l’imbarazzo della scelta.
Montalcino è la zona di produzione del Brunello, tantissimi sono i vigneti e le cantine che circondano il paese. Alcuni si affacciano verso il senese (es. Caparzo), altri invece guardano il mare e il grossetano (es. Poggio Antico). I tenimenti Banfi sono i più estesi, si può conoscere la loro produzione visitando il Castello di Poggio alle Mura.
Montepulciano è una tappa obbligatoria per gli amanti del vino: le cantine non si trovano solo nelle campagne circostanti, ma sono anche nascoste nei palazzi nobiliari della cittadina. Si possono visitare le le vecchie cantine del Redi (che oggi appartegono alla famiglia Ricci), inserite nei diversi piani di un palazzo nobiliare, oppure si può sorseggiare il classico calice di Nobile ammirando ad esempio i vigneti di Palazzo Vecchio a Valiano.
Invece Cortona, negli ultimi anni si sta specializzando nella produzione di Syrah, un vino del sud che sembra gradire molto la nuova collocazione toscana.
4. Imparare a fare la pasta o gli gnocchi, frequentando un corso di cucina
Un tempo mia nonna usava la “madia” per preparare l’impasto: farina e uova per la pasta; patate, farina e uova per gli gnocchi. Poi prendeva la spianatoia e arrotolava l’impasto per fare gli gnocchi, mentre usava il mattarello per stendere la pasta. Oggi la “madia” non si usa più ma il procedimento è lo stesso e potete impararlo frequentando uno dei tanti corsi di cucina che abbiamo in zona.
5. Assaggiare l’olio nuovo
A fine ottobre – inizio novembre facciamo la raccolta delle olive e le portiamo al frantoio (di solito c’è un frantoio in ogni paese). Ogni famiglia così ricava il proprio olio, bastante per tutto l’anno, e lo condivide con parenti ed amici.
Se vi capita di vistare un frantoio, durante l’autunno, é probabile che possiate assistere alla spremitura, assaggiare subito l’olio nuovo sulla bruschetta, e magari acquistarne qualche bottiglia.
La migliore qualità di olio per quanto riguarda la nostra zona, la troviamo nelle colline di Montisi e Petroio (nel Senese). Cortona e Castiglion Fiorentino (in Valdichiana) e in quelle di Pergine (nel Valdarno).
6. Sgranocchiare la pizza sottile o la schiaccia
La pizza toscana non è come la classica pizza napoletana: è molto sottile e meno salata. La si può mangiare tranquillamente dopo un antipasto o un primo piatto. La schiaccia o schiacciata è la semplice base della pizza, senza pomodoro, solo con olio e rosmarino, la si può mangiare al posto del pane. Puó essere più o meno alta: una schiaccia alta e soffice é l’ideale per essere farcita.
7. Provare lo street food toscano
Se passate nei dintorni di Monte San Savino non potete non assaggiare la famosa porchetta, carne di maiale cotta e insaporita dalle spezie, con la quale, di solito, vengono farcite le rosette di pane.
In Valdarno e nel Chianti trovate invece la finocchiona: un insaccato di maiale insaporito appunto dal finocchio, perfetto se lo si accompagna con il pecorino ed una schiaccia all’olio.
Trippa e Lampredotto sono le specialità fiorentine: si tratta delle interiora degli animali macellati, ben pulite e cotte in umido. Molti, sapendo di cosa si tratta, storcono il naso, tuttavia é un cibo di strada di cui i fiorentini sono ghiotti, da sempre.
8. Abbuffarsi di dolci senesi
Passeggiando per le strade di Siena é impossibile non imbattersi nei caffè e nelle panetterie che propongono il panforte, il panpepato e i ricciarelli.
Il panforte viene preparato con miele (o zucchero), frutta secca e frutta candita. Si chiama pan-forte per il gusto deciso che gli viene dato dalle spezie. Una versione più delicata é quella del panforte margherita, mentre qualcosa di ancora più particolare é il panpepato, il panforte con il pepe.
I ricciarelli sono fatti con la pasta di mandorle, a forma di mandorla. Sono dolcetti tipici natalizi ma oggi a Siena si mangiano durante tutto l’anno.
9. Andare a caccia di funghi e di tartufi
A fine estate inizia la stagione del divertimento per fungaroli e tartufai. Nelle colline più alte (Casentino, Valtiberina, Mugello) e nel Monte Amiata é possibile scovare diverse qualità di funghi (dai porcini ai chiodini), già a Settembre. Lo stesso avviene per il tartufo nero, mentre per assaggiare il tartufo bianco dobbiamo aspettare l’autunno inoltrato. A fine novembre – prime settimane di dicembre é molto facile reperire il tartufo bianco, sia in Valtiberina che nella zona di Asciano, dove ogni anno ha luogo un importante festa del tartufo bianco. Tuttavia non solo in autunno, ma durante tutto l’anno é possibile assistere alle dimostrazioni nelle tartufaie private, dove i cani da tartufo vanno a caccia di questi tuberi profumatissimi.
10. Raccogliere le verdure dell’orto
In tutto il mondo, fortunatamente, ognuno coltiva il suo piccolo orto, ma qui in Toscana il clima favorisce la crescita di ortaggi e frutta durante tutto l’anno. Spesso si tratta di produzioni biologiche, che rispettano il regolare andamento della natura e garantiscono sapori autentici.
Nel nostro orto a La Lisa coltiviamo zucchine, melanzane, carciofi, zucche, piselli, insalata, cavoli, pomodorini. Inoltre abbiamo qualche albero da frutto: pere, mele, albicocche, susine e fichi settembrini.