Quando mi chiedono qual’è la cosa che più mi piace di Arezzo rispondo che sicuramente è il colore della pietra arenaria, quando riflette il sole del tardo pomeriggio.
Certamente Arezzo può vantare visioni ben più impressionanti (come il gli affreschi di Piero della Francesca, Piazza Grande…), ma il sapore antico di quella pietra, il suo essere dolce e solido allo stesso tempo, per me rappresentano l’anima della città.
Se lasciate l’auto nei parcheggi di via Giuseppe Pietri e salite in città attraverso le scale mobili, la prima immagine che vi si presenta è quella del Duomo, con la novecentesca facciata in pietra arenaria (appunto!). Ebbene si, anche se a costruzione risale al tredicesimo secolo la facciata, non si direbbe, fu completata solo agli inizi del Novecento. L’interno è quello di una cattedrale gotica, come se ne vedono tante in Italia, ma lo sguardo viene catturato dal bagliore del marmo bianco che domina l’altare, come un riverbero della luce divina.
Nella piazza prospiciente al Duomo si affacciano gli edifici del Palazzo Comunale, restaurato in stile medievale e quello neoclassico della Provincia.
Girando prima del Prato si può scendere lungo Corso Italia e scoprire il volto storicamente medievale della città con il Palazzo del Podestà, un tempo residenza del governatore della città e oggi sede della Biblioteca comunale. La grande Pieve di Santa Maria, con i suoi ambienti spogli, è spesso sede di concerti di musica classica e canti corali. Questa chiesa è più antica del Duomo di almeno due secoli e ospita una cripta che custodisce la testa del primo martire di Arezzo, il patrono San Donato.
Costeggiando la Pieve di Santa Maria si entra in Piazza Grande, l’immagine più conosciuta di Arezzo. La piazza, una volta al mese, è riempita dalle bancarelle della Fiera Antiquaria e due volte all’anno è teatro della suggestiva “Giostra del Saracino”. La piazza è incorniciata al lato nord dalle Logge Vasariane, disegnate appunto da Giorgio Vasari, famoso pittore e architetto che spese la sua vita lavorando presso la famiglia dei Medici e che è nativo proprio di Arezzo.
Tornate in Corso Italia e proseguite sempre scendendo fino a via Cavour, che vi porterà a piazza San Francesco. Potete fare una pausa caffè al bar dei Costanti prima di entrare nella basilica di San Francesco (serve la prenotazione!). Se vi ritenete anche minimamente appassionati d’arte, la visita agli affreschi di Piero della Francesca è una tappa da non mancare: artisti da tutto il mondo vengono “in pellegrinaggio” alla cappella Bacci per “imparare da Piero”. Quest’opera è una pietra miliare dell’arte, come lo è stato Giotto a Padova e Michelangelo in Vaticano. Chiedetelo a Vittorio Sgarbi che più volte ha sottolineato quanto sia importante per un italiano conoscere Arezzo, importante quanto conoscere la pizza!
Questi sono i tratti salienti di una breve passeggiata ad Arezzo che potrebbe diventare una corposa visita se vi aggiungessimo anche altri gioielli della città come il Crocifisso di Cimabue in San Domenico, la deliziosa Casa Vasari, la curiosa Casa Bruschi e tanti altri tesori. Se non vi siete annoiati con questa descrizione possiamo approfondire la chiacchierata di persona, quando verrete a trovarci “alla Lisa”!